Paura di viaggiare da sola? Strategie per affrontarla

Ricordo perfettamente la notte prima di partire per la prima volta da sola.
Valigia fatta. Tutto pronto. Io sul letto, occhi sbarrati. Cuore a mille. E la testa che correva più veloce del treno su cui avrei dovuto salire.

E se mi succede qualcosa?
E se mi sento sola?
E se non sono capace?
E se sto facendo una cosa stupida?

La paura non è un difetto di fabbrica. È un istinto. Serve a dirti: «Stai attenta.»
Il problema è che a volte urla troppo.

Quando viaggi da sola, non la elimini. La impari a gestire. A conoscerla. A darle un nome. Per me il momento decisivo è stato quando ho smesso di lottare per “sentirmi pronta” e ho iniziato a lavorare per “sentirmi più consapevole”.

Non volevo più fingere di non avere paura. Volevo capire quale paura avevo.

Un esercizio che faccio ancora

Scrivo. Metto su carta le paure più concrete:

• Mi ruberanno qualcosa?

• Mi perderò?

• Sarò vulnerabile perché sono donna?

Poi scrivo quelle più sottili:

• Mi sentirò stupida a cenare da sola?

• La gente penserà che sono strana?

• Mi sentirò in colpa a spendere per me?

Spesso queste ultime erano le più forti. E le più ingiuste.

Ho imparato che la paura va ascoltata come un’amica ansiosa.
Dice cose importanti. Ma non le lasci le chiavi di casa.

Ho iniziato a fare piccole cose per placarla:
✔️ Controllare due volte le recensioni degli ostelli.
✔️ Fare un piano B per i trasporti.
✔️ Avvisare qualcuno a casa.
✔️ Avere sempre il telefono carico.

Non per eliminare il rischio. Per sentirsi meno sopraffatta.

“Non essere mai costretta a scegliere tra libertà e sicurezza. Puoi cercare di avere entrambe.”

A volte la paura non è il nemico. È il prezzo dell'indipendenza. Il segnale che stai uscendo dalla tua zona di comfort. Che stai crescendo.

E va bene così.

Nella guida "Parto Con Me" ho inserito pagine intere dedicate a riconoscere le tue paure, scriverle, lavorarci sopra. Non per cancellarle. Ma per viaggiare con loro. Con te.