LA GUIDA DEFINITIVA PER INIZIARE A VIAGGIARE DA SOLA

Mindfulness in viaggio: tecniche per restare calma e presente

“La prima volta che mi sono sentita davvero sola è stato in mezzo a 300 persone.”

5/12/20251 min read

pink lotus flowers on pond
pink lotus flowers on pond

Ero a un festival in Spagna.
Musica ovunque. Risate. Tutti ballavano. E io mi sentivo un puntino.

Mi veniva da piangere. Mi sentivo invisibile e fuori posto. Lì ho capito che la solitudine non è assenza di persone. È assenza di connessione.

Viaggiare da sola è anche questo. Giorni in cui sei euforica. Giorni in cui la nostalgia ti stringe il petto.
Giorni in cui l’ansia arriva come un’onda.

Per tanto tempo cercavo di combatterla. Occhiali da sole per nascondere gli occhi lucidi.
Auricolari per fingere di ascoltare musica invece che il mio cuore che tremava.

Ma non funzionava. L’ansia non si combatte. Si accoglie.

Ho iniziato a praticare piccole tecniche di mindfulness. Niente di trascendentale.
Piccole cose che mi facevano tornare qui e ora.

Come respirare consapevolmente seduta su una panchina.
Come descrivere nella mia testa cosa vedevo: “Un albero alto, persone che parlano, un cane che abbaia.”
Come sentire l’acqua sul viso sotto la doccia, rallentare i pensieri.

Ho imparato che la mia mente correva sempre al futuro: “E se mi perdo? E se mi rubano qualcosa? E se mi ammalo?” O al passato: “Perché ho detto quella cosa? Perché non ho fatto altro?”

E il presente si perdeva. Ed era lì che vivevo davvero.

Un piccolo rituale

Ora ogni mattina, anche in ostello, faccio 5 minuti di respiro.
Chiudo gli occhi. Sento l’aria entrare. Sento l’aria uscire. Dico a me stessa: “Oggi sono qui.”

Può sembrare banale. Ma mi ha salvata mille volte.

“Viaggiare sola non significa evitare la solitudine. Significa imparare a starci insieme.”

Nella guida "Parto Con Me" ho incluso spunti e tecniche di respirazione e mindfulness che puoi adattare al tuo viaggio. Non formule magiche, ma alleati silenziosi.